Comunità religiose

Chiesa: Chiesa Madonna del Soccorso

Prete
Padre Marco Damanti
Recapito telefonico
Descrizione della chiesa
La Chiesa dedicata alla Madonna del Soccorso, oggi non più esistente, venne edificata nel 1837 per cooperazione di molti fedeli tra i quali Don Giuseppe Palminteri, Don Luciano Coco e il sacerdote Don Salvatore Cacioppo. Ad ultimare i lavori contribuì il sacerdote Don Domenico Ognibene (1832 1866). La facciata aveva lungo i alti quattro paraste. Ad essa si affiancava un campanile con guglia neogotica. L’interno era formato da una sola navata, con quattro cappelle laterali. Sui preziosi alatri posti nelle quattro cappelle laterali della Chiesa ricordiamo il quadro della Madonna del Paradiso, la tela raffigurante S. Vincenzo, la tela con la fuga in Egitto ei quadri della Madonna di Pompei e di Santa Giovanna d’Arco, tutti perduti. Sull’altare maggiore si trovava una statua lignea raffigurante la Madonna del Soccorso, acquistata nel 1847 per oblazione dei fedeli. La monumentale chiesa sorse nell’estrema periferia settentrionale di Menfi, sull’attuale Via Boccaccio, dove pare esistesse un’antica edicola votiva dedicata alla Madonna del Soccorso sede di un radicato culto popolare. La memoria di questa edicola, a noi pervenuta tramite racconti, pare avvalorata dalla leggenda che vuole in tale luogo il rinvenimento di un’antica immagine della Vergine del Soccorso. La presenza, inoltre, di un’altra edicola votiva dedicata a S. Michele Arcangelo, posta sulla stessa trazzera, accomuna l’antica origine delle due edicole volute dal popolo appena fuori il paese, affinché questi Santi con i loro segni (la mazza della Madonna che schiaccia demoni e la spada si S. Michele) potessero respingere le insidie del male fuori dell’abitato. In data 2 luglio 1960 il Vescovo eresse la Chiesa a parrocchia con la denominazione di Beata Maria Vergine del Perpetuo Soccorso. In virtù di questo decreto vescovile la Chiesa di dotò di propri registri e di tutte le regolari funzioni parrocchiali. Il terremoto del gennaio 1968 danneggiò gravemente la Chiesa, barbaramente abbattuta nel 1969. Dopo la sua demolizione, sulla stessa area, venne montata un prefabbricato che per tanti anni svolse le funzioni della Chiesa parrocchiale in attesa che una nuova Chiesa, iniziata negli anni Ottanta in un’area poco distante presso un nuovo quartiere. NOTIZIE DELLA NUOVA CHIESA PARROCCHIALE La nuova costruzione, progettata dall’architetto Antonino Palmeri, con la caratteristica forma triangolare, simbolica espressione della SS. Trinità, realizzata in cemento armato e parzialmente rivestita in tufo culmina con una maestosa struttura che elevandosi trasforma il presbiterio della Chiesa in un svettante tempio, dominante la nuova area urbana comunemente nota come Zona Trasferimento. Le vetrate policrome sono state disegnate dal progettista e realizzate dall’artista Leonardo La Barbera di Mazara del Vallo, ben si inseriscono nella moderna architettura addolcendo la durezza del cemento. All’interno della Chiesa si conserva il pregevole simulacro ottocentesco della Madonna del Soccorso, proveniente dall’antica Chiesa. Nella zona del presbiterio si trova un grande pannello in ceramica, raffigurante scene della vita e della passione di Cristo, realizzato dal ceramista Antonino Di Giovanna. Con la venuta del nuovo parroco e l’impegno di tutti i parrocchiani, la Chiesa si è molto migliorata nel suo aspetto strutturale interno. Grazie alla collaborazione di alcune persone, che il parroco chiama “angeli” e le offerte di beneficenza dei fedeli, la Chiesa ha preso un volto nuovo. - nelle venti finestre delle pareti laterali della Chiesa sono stati dipinti i misteri del S. Rosario; - l’ambone è stato rivestito di marmo con al centro una immagine in ceramica, raffigurante il Libro della Vita con sotto la lampada accesa, che richiama la luce che viene dalla Parola di Dio. Tale disegno è chiuso da una cornice di marmo verde smeraldo; - L’altare è a forma di smeraldo ed è rivestito di marmo, arricchito da tre disegni in ceramica, uno centrale e due laterali. Il centrale raffigura il corpo di Cristo nell’immagine del pane consacrato che emana una forte luce. Nel laterale di destra c’è raffigurato l’agnello di Dio, in quello di sinistra l’immagine delle mani consacrate, che spezzano il pane. L’artista di queste opere in ceramica, non vuole essere nominata, per la sua scelta che rispettiamo. Ma come sappiamo le opere belle parlano da se. - I tre pilastri della Chiesa che erano in cemento grezzo, sono stati rivestiti di gesso bianco e da questi pilastri sono nati tre altarini: uno è altare della Divina Misericordia, con la presenza di un quadro maestoso di Gesù Misericordioso; l’altro altare è dedicato al Crocifisso, questo pilastro è stato coperto con un enorme quadro raffigurante la scena della crocifissione con ai piedi della croce la Mamma Addolorata, la cosa originale che il crocifisso si incastona sopra il dipinto, creando una scena verosimile del calvario. Nell’ultimo pilastro ha sede il simulacro della B. M. V. del Soccorso. - Il pavimento del presbiterio è stato cambiato e si sposa bene nell’insieme di tutta la Chiesa, esaltando molto l’aspetto del presbiterio, dando più luce e calore alla Chiesa. - È stata costruita in legno e rivestita di velluto di colore porpora la sedia presidenziale del celebrante, opera del falegname Scaturro (padre e figlio) artigiani del luogo. - È stato fatto un nuovo fonte battesimale di marmo, che è stato posizionato unito al presbiterio e ai piedi del simulacro della Madonna del Soccorso, come atto di consacrazione di ogni neo –battezzato al cuore di Gesù e al cuore di Maria. - Sul presbiterio domina la Statua lignea del Cristo Vivente, che diventa tutt’uno con il grande pannello di ceramica; - Due angeli di cm 80 messi all’ingresso della Cappella dell’Adorazione, richiamano maggiormente la sacralità del luogo;



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